La guerra in Ucraina, le tensioni in Medio Oriente e le ambizioni della Cina su Taiwan hanno infranto il sogno che la globalizzazione degli scambi […]
In Europa non è più possibile gestire rischio economico e rischio geopolitico in modo separato. Abbiamo dittatori senza scrupoli che utilizzano le fonti energetiche di cui dispongono come strumento di ricatto politico-militare; grandi potenze come la Cina che, servendosi di investimenti diretti e relazioni commerciali, rafforzano la loro in- fluenza anche nei nuovi stati membri dell’Unione; e alleati storici, come gli Stati Uniti, che hanno dimostrato di vo- ler perseguire i loro interessi geopolitici anche in contrasto con quelli europei. Come rendere il Vecchio Continente meno vulnerabile a ricatti, pressioni e shock che arrivano dall’esterno, minimizzando al contempo le ripercussioni di queste scelte sulla crescita, già di per sé anemica, dell’Unione?
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